Trasformazione di esercizio fisico in un’esperienza meditativa
Perché trasformare la corsa in una forma di meditazione? Perché ricercare la consapevolezza durante la corsa? Quali benefici potrebbe trarne chi corre?
In alcuni articoli precedenti si è detto che la Meditazione Zen tende fondamentalmente a sviluppare quella disciplina mentale utile a rendere più efficaci gli esercizi di consapevolezza ovvero rilassare la mente e svuotarla dai pensieri, sentire il proprio corpo e percepirne le sensazioni.
Lo scopo della corsa Zen dunque è usare tali tecniche di meditazione per svuotare la mente, avere coscienza di quello che il nostro corpo prova e ci trasmette ad ogni respiro, ad ogni movimento e nel contatto con ciò che ci circonda: l’aria nei polmoni, il cuore che batte forte, l’aria sul viso, il vento tra i capelli, l’odore del bosco, il sole che scalda, l’acqua di un ruscello che scorre, la terra su cui poggiamo i piedi e, perché no, anche la pioggia che picchia sul volto. Tali sensazioni possono essere percepite, vissute, “praticate”, in quel luogo e in quel momento e libere da qualunque pensiero esterno proprio mentre compiamo il gesto a noi più naturale e che più ci appassiona: la corsa.
Liberando la mente dai pensieri consci, dalle attività logiche, creando come un vuoto nella testa, tutto quello che abitualmente preoccupa – il lavoro, la famiglia e così via – resta temporaneamente accantonato, da parte, e le sofferenze e i dolori intriseci, che a volte accompagnano la corsa, sfumano senza che ci se ne renda conto.
Ecco in cosa consiste la corsa Zen.
Ma questi però non sono gli unici vantaggi che, la corsa meditativa, presenta. La calma e la tranquillità che se ne ricavano, sono i primi benefici intrinseci che si ottengono. Già di per se, la pratica della corsa, libera la mente dalle preoccupazioni e fa sentire più rilassati una volta finito; ebbene la corsa meditativa amplifica questi aspetti rendendo l’esperienza ancora più appagante.
Inoltre, correre con consapevolezza consente di trarre maggiore piacere dall’itinerario scelto e di entrare in sintonia con il corpo.
Da un punto di vista puramente pratico, correre meditando e con consapevolezza, allevia l’agitazione dovuta ad allenamenti intensi, competizioni e aiuta a controllare quell’inquietudine, quell’angoscia che ci assale quando siamo davanti ad un infortunio, una malattia o ai limiti conseguenti l’avanzare dell’età.
La meditazione e, dunque, la corsa meditativa, ci accompagna verso uno stato mentale tale che, il gesto sportivo viene vissuto in maniera naturale, spontanea, senza quell’attaccamento al conseguimento ad ogni costo della forma perfetta, del successo sportivo che talvolta vanno oltre le proprie possibilità e con la capacità di affrontare, con serenità e consapevolezza, qualsiasi difficoltà si presenti ad impedire, temporaneamente o definitivamente, la pratica della corsa.
Quindi: “Quando siedi, siedi; quando cammini, cammina; quando lavori, lavora … quando corri, corri”
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